Ricordo di Tonia Dadduzio

Ricordo di Stefanodi Tonia Dadduzio 

Ho conosciuto poco Stefano, ma quanto basta per capire che era un bambino più grande della sua età, coscienzioso, educato, generoso con gli altri, assai legato alla famiglia ed ai valori veri. Un ometto.

Ho conosciuto molto bene i suoi genitori, Patrizia ed Elio, amici di mio marito e miei. Conoscendo loro si capisce perché Stefano era così.

Ho letto molto di lui, dei suoi rapporti con gli amici ed i compagni di scuola, del suo interesse per il calcio, della sua frequentazione assidua in parrocchia.

Mi ha profondamente colpito la serenità e la forza con cui ha affrontato il calvario della sua malattia, prima a Bari, poi a Pavia, poi ancora a Bari. Il miglioramento dopo la terapia e poi la ricaduta ed il resto.

Mio marito mi diceva che era lui a dare la forza ai suoi amici ed ai suoi genitori. Sono madre di quattro figli e mi sono immedesimata, e ancora lo faccio, con la loro sofferenza.

Io credo che Stefano abbia voluto con il suo comportamento e le sue sofferenze indicare a noi una strada da percorrere.

Quella strada sterrata e piena di sassi, faticosa da percorrere, ma che portandoti alla cima della collina ti consente di vedere ciò che prima era nascosto.

Anche noi, mio marito ed io, percorrendo la strada in salita che ci ha portato in Romania, insieme ad Elio e Patrizia, abbiamo potuto capire che Stefano ci indicava questa via da percorrere

 

Dicembre 2008